Il mercato immobiliare in Italia lascia intravedere dei segnali di ripresa dopo la profonda crisi che lo ha riguardato negli ultimi anni, si tratta tuttavia di dati moderatamente positivi i quali celano, peraltro, delle contraddizioni non trascurabili.
L’andamento delle compravendite: i dati ISTAT
Se si desidera approfondire l’odierna situazione del mercato immobiliare italiano è necessario menzionare anzitutto gli interessanti dati presentati dall’ISTAT relativi a compravendite e mutui di fonte notarile.
Nel terzo trimestre 2017 si sono registrati 172.272 convenzioni notarili di compravendita e atti traslativi a titolo oneroso riguardanti unità immobiliari, cifra pressoché analoga a quella del medesimo periodo dell’anno precedente, quando si attestò a 172.301 unità.
Anche su base congiunturale la situazione relativa al mercato immobiliare si rivela stabile, facendo registrare un esiguo +0,1%.
Da questo punto di vista si registrano delle differenze piuttosto significative su base annua: il dato più positivo è quello del Sud, dove nel terzo trimestre 2017 l’ISTAT ha registrato una crescita delle compravendite immobiliari pari a +2,3%.
Anche il trend delle Isole è positivo, con un non trascurabile +1,8%, più moderata è stata invece la crescita del Nord Ovest, la quale si è attestata su un +0,8%.
Considerando per intero i primi tre trimestri del 2017 ed effettuando un raffronto con il medesimo lasso temporale del 2016, il dato riguardante le compravendite si rivela positivo, facendo registrare un +3,0%, trend positivo è anche quello dei mutui, con un +2,9%.
Il mercato abitativo versa in una condizione di stabilità, mentre non si può dir lo stesso per quel che riguarda il comparto economico, il quale si rivela in calo sia nelle grandi città che nelle piccole città: nel primo caso il calo è risultato pari a -3,1%, mentre per i piccoli centri ammonta a -3,6%.
Le rilevazioni ISTAT sui prezzi delle abitazioni
É molto interessante approfondire anche i prezzi degli immobili italiani, in particolare delle abitazioni: i trend relativi ai prezzi immobiliari comunicano davvero tanto circa la complessiva “salute” di questo settore, scopriamo subito dunque che dati ha elaborato l’ISTAT nelle sue più recenti rilevazioni.
I prezzi delle abitazioni in Italia fanno registrare una lieve diminuzione su base annua, e da questo punto di vista il dato emblematico è quello relativo al confronto tra quarto trimestre 2017 e analogo periodo del 2016, il quale ha fatto registrare un calo del -0,3%; è statisticamente meno rilevante il dato su base congiunturale, quindi il confronto tra il quarto trimestre del 2017 e il trimestre precedente: in questo senso si è invece registrato un leggerissimo incremento, pari esattamente a +0,1%.
L’ISTAT ha evidenziato il fatto che i prezzi delle abitazioni già esistenti risultano stabili, a crescere, se pur in modo molto lieve, è il prezzo degli immobili nuovi.
É da ben 6 anni consecutivi che i prezzi delle abitazioni fanno registrare un trend negativo, nonostante questo, sottolinea l’ISTAT, la diminuzione che ha riguardato il 2017 è la più contenuta dal 2012, di conseguenza si può parlare anche da questo punto di vista di moderatissimi segnali di ripresa.
Un dato davvero “pesante” è quello relativo al confronto tra le più recenti rilevazioni compiute dall’ISTAT e l’ammontare dei prezzi delle abitazioni nel lontano 2010: in questo lasso temporale si è registrata una riduzione dei prezzi delle abitazioni pari a ben -15,1% con una differenza netta tra immobili nuovi e già esistenti.
Per le abitazioni nuove, infatti, la riduzione di prezzo è stata minima, pari esattamente a -1,4%, a calare a picco è stato invece il prezzo delle abitazioni già esistenti, con un consistente -20%.
É utile sottolineare che in tutti i dati relativi ai prezzi delle abitazioni, ISTAT non fa distinzione tra gli immobili acquistati con finalità abitative e quelli comperati come puro investimento.
L’andamento del mercato immobiliare italiano
La situazione dell’Italia relativa all’andamento dei prezzi si rivela in controtendenza rispetto ai trend che stanno riguardando l’Europa: secondo i dati Eurostat, infatti, nel primo trimestre del 2017 i prezzi degli immobili dell’area Euro hanno fatto registrare una crescita del +4% rispetto al medesimo periodo del 2016.
Il dato si è rivelato positivo per tutti i paesi, con la sola eccezione dell’Italia, appunto, e della Croazia, per le quali il trend è stato leggermente negativo.
Quello che emerge dai dati evidenziati fino ad ora, dunque, è un mercato immobiliare piuttosto stabile, il quale sta facendo registrare dei segni di ripresa decisamente timidi, soprattutto laddove si rapporti la situazione italiana a quella europea.
La cosa d’altronde non stupisce: l’Italia è reduce da una crisi economica molto profonda da cui ci si sta riprendendo con lentezza, e da questo punto di vista ha inevitabilmente un peso anche la grande precarietà del mondo lavorativo, sia dipendente che autonomo, la quale scoraggia molti cittadini a compiere il passo dell’acquisto di una casa.
I tassi dei mutui sono leggermente calati negli ultimi anni, tuttavia l’ottenimento di queste forme di finanziamento è tutt’altro che semplice per un cittadino che non può offrire solide garanzie, come può essere un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda la fase di stallo dei prezzi, molti esperti del settore immobiliare sono concordi nel sostenere che oltre agli aspetti elencati fino ad ora ha un’influenza non trascurabile anche il fatto che, nel periodo pre-crisi, i prezzi degli immobili italiani avevano toccato dei livelli davvero molto elevati, difficilmente raggiungibili in una situazione economica quale quella odierna.
Le previsioni sul futuro del settore
Le previsioni sul futuro mercato immobiliare italiano non possono essere particolarmente rosee, quantomeno in un’ottica di breve periodo: la ripresa economica nazionale è lenta, inoltre sono davvero numerosi i fattori che rendono complicato, ai cittadini appartenenti alle fasce più giovani di popolazione, divenire indipendenti tramite l’acquisto della prima casa.
Vi è anche un’ulteriore ragione per la quale è verosimile immaginare che la ripresa del mercato immobiliare italiano continuerà ad essere lenta, ovvero le pesanti imposte a carico dei proprietari immobiliari.
Possedere un immobile comporta delle spese davvero importanti a livello di imposte, e si tratta di tasse che gravano in modo notevole anche sulla prima casa.
A rendere tali imposte particolarmente deleterie per il “benessere” del mercato immobiliare, inoltre, è il fatto di essere del tutto estranee alla condizione reddituale del cittadino che possiede un bene di questo tipo.